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Ti svegli ogni mattina pensando che non hai voglia di fare niente? In quest’articolo vedremo come affrontare l’apatia e risvegliare la tua motivazione.

Stiamo parlando di una brutta bestia. In questo articolo vedremo esattamente di cosa si tratta, quali sono i suoi sintomi, ma soprattutto quali sono i rimedi più efficaci per sbarazzarcene e tornare a rincorrere i nostri obiettivi con ritrovato entusiasmo.

Qualche messaggio apatico che mi è arrivato…

“Salve mi chiamo Marco e ho 22 anni. Da più di un anno non ho voglia di fare niente, né di andare all’università, né di lavorare, né di vedere amici o di fare qualsiasi altra cosa. Le giornate sono tutte uguali, le passo a non far nulla in casa. Ho smesso anche di fare sport e non ho nessun hobby o interesse.” (Marco).

Ultimamente sento di avere davvero poche energie. Ho un sacco di cose da fare, quelle principali sono lo studio e il lavoro. Non posso evitarle, devo farle. Ma vorrei solo mollare tutto e tutti e starmene per conto mio.” (Laura).

“Sono anche io in una fase simile. Infatti sono in ufficio e passo molto tempo su Internet, mia unica distrazione. Ho cambiato lavoro da poco e quindi non posso nemmeno lasciarmi andare del tutto. In realtà non vorrei fare nulla, preferirei solo scomparire.” (Gianni).

‘Na botta de vita!

Cos’è l’apatia

‘mazza André, ‘sto articolo lo abbiamo iniziato proprio con ‘na botta de vita, eh?!

Quelle che hai appena letto sono solo 3 storie anonime delle tante che si trovano su forum e siti internet. Spesso ne ricevo di molte simili anche via email o le leggo tra i commenti di EfficaceMente.

Sono storie di ragazzi e adulti che hanno perso l’entusiasmo: non hanno voglia di studiare, non hanno voglia di lavorare e, a dirla tutta, non hanno voglia di fare niente.

Nei casi più gravi, dietro queste storie si nascondono stati depressivi o altre patologie, che richiedono interventi da parte di un medico o di uno psicoterapeuta.

A tutti noi è però capitato almeno una volta nella vita uno di questi periodi grigi.

Ci sentiamo completamente scarichi, spenti, senza la benché minima motivazione.

Si chiama apatia.

In questo articolo cercheremo di capirne qualcosina in più, ma soprattutto vedremo quali sono le strategie più efficaci per liberarcene e ritrovare motivazione e voglia di fare.

In particolare modo ti parlerò di…

  • Una definizione di apatia che non ti aspetti.
  • Quelli che sono i sintomi
  • Le cause
  • Quelli che sono i tre rimedi più efficaci per l’apatia, che possono essere riassunti nelle parole:
    • Scopo.
    • Eccellenza.
    • Controllo.

Let’s get started!

Il significato di Apatia nel passato: la definizione che non ti aspetti

“Apatico, agg. derivante dalla parola lat. apathīa, gr. ἀπάϑεια «insensibilità», comp. di ἀ- priv. e πάϑος «passione». Def.: sposato da sei settimane.”

Ambrose Bierce.

Poche parole hanno cambiato radicalmente significato nel corso dei secoli come la parola apatia.

Nell’antica Roma, durante il periodo d’oro della filosofia stoica, l’apatia era considerata una virtù.

La massima aspirazione dello stoico era infatti quella di non esaltarsi, né abbattersi di fronte agli accadimenti della vita, consapevole che ogni evento, anche il più spiacevole, avrebbe comunque portato con sé una lezione positiva.

L’apatia, intesa come impassibilità e liberazione dalle passioni, era dunque uno stato d’animo a cui aspirare.

apatia e stoicismo

L’accezione moderna di apatia

Nella sua accezione moderna, il termine ha assunto invece una connotazione decisamente negativa.

Ecco la definizione che ne dà Wikipedia:

“Condizione caratterizzata da una diminuzione o dall’assenza di qualsiasi reazione emotiva di fronte a situazioni ed eventi della vita di tutti i giorni.

Si esprime spesso sotto forma di indifferenza di fronte a situazioni che normalmente dovrebbero suscitare interesse o emozioni, e di inerzia fisica.

Il soggetto apatico registra una riduzione dei comportamenti finalizzati, l’assenza di spirito di iniziativa e una quasi totale mancanza di motivazione.”

Insomma, da impassibilità, l’apatia è diventata sinonimo di indifferenza.

Quali sono le cause dell’Apatia?

Un’altra domanda interessante a cui rispondere è: perché si diventa apatici? Quali sono i motivi che possono portare una persona a questa condizione? Innanzitutto, si presenta frequentemente nei disturbi psichici e psicologici, come schizofrenia, distimia, Alzheimer, Parkinson, demenza vascolare ecc…

In secondo luogo, può essere la conseguenza di uno stile di vita poco sano, legato, per esempio, all’utilizzo di sostanze stupefacenti o all’abuso di farmaci. Inoltre, può essere anche una conseguenza di delusioni ricevute e può essere legata anche a ciò che è avvenuto nel nostro presente che viene ritenuto incapace di dare stimoli soddisfacenti.

In un certo senso, si diventa apatici anche per reazione a delle aspettative che si avevano e che sono state deluse.

Apatia e Depressione sono la stessa cosa?

Chiariamo, però, un aspetto importante: l’apatia NON è depressione. Sebbene per alcuni versi possano assomigliarsi, in realtà sono due condizioni diverse.

Chi è apatico, infatti, non prova una particolare sofferenza per la propria condizione (non gli interessa!), mentre chi è depresso spesso vive la propria situazione con ansia, stati d’animo negativi e addirittura la totale assenza di piacere nella vita.

Apatia e Abulia

Non solo con la depressione. L’apatia spesso viene scambiata anche con un altro disturbo noto con il nome di Abulia.

Chi è affetto da abulia, infatti, manifesta un’evidente incapacità nel prendere decisioni, oppure a iniziare o portare a termine una qualsiasi azione e spesso si manifesta a seguito di uno stato di apatia nel quale, invece, è assente ogni stimolo ad agire.

Bene, ora che conosciamo il nostro “nemico”, vediamo sotto che forma sferra i suoi “attacchi”!

Come riconoscere l’apatia: comportamento di una persona apatica

apatia-homer

Hai presente i post dei forum con cui ho iniziato questo articolo?

Facendo qualche ricerca all’interno di gruppi e siti web, ne puoi trovare a decine, tutti molto simili tra loro.

Ho però scelto proprio quei tre perché mettono bene in evidenza i sintomi tipici dell’apatia:

  • Totale mancanza di voglia di lavorare, studiare o fare qualsiasi altra attività (“non ho voglia di fare niente“).
  • Desiderio di isolarsi e sfuggire ai doveri e alle responsabilità (“vorrei mollare tutto e tutti e starmene per conto mio“).
  • Livelli di energia sotto le suole delle scarpe (“ultimamente sento di avere davvero poche energie”).
  •  Disinteresse a costruire nuovi rapporti sociali e verso tutte quelle attività che, prima dell’insorgere di questo disturbo, suscitava interesse.

Come detto l’apatia può anche degenerare in forme patologiche con sintomi ben più gravi, addirittura di carattere neurologico: in questi casi, lo ripeto, è necessario rivolgersi ad un medico specialista.

Diciamo però che la tua sia semplicemente… voglia di non fare una beata cippa fritta!

E diciamo anche che inizi ad essere stufo di questa situazione. Insomma, vuoi reagire, ma non sai bene da dove iniziare.

Ecco allora i rimedi più efficaci per combattere l’apatia (si tratta di 3 paroline che devi stamparti a fuoco nella mente dopo aver letto questo post).

Curare l’apatia: la formula segreta per ritrovare la motivazione perduta

“I ricercatori hanno annunciato di aver finalmente trovato una cura per l’apatia. Purtroppo i pazienti non sembrano interessati.”

George Carlin.

Una volta che abbiamo capito di essere in uno stato di apatia o di avere vicino a noi persone che stanno vivendo questo disturbo, vuol dire che è arrivato il momento di agire, prima che possano presentarsi problemi ben maggiori.

Sono 3 gli elementi essenziali che devono essere presenti nella nostra vita se vogliamo sconfiggerla e ritrovare motivazione e voglia di fare.

Tecnica n.1: uno scopo che ci metta il pepe al culo

So esattamente cosa stai pensando.

Come te, ne ho le palline di ping-pong piene dei vari para-guru di crescita personale che continuano a menarcela con questa storia del nostro scopo nella vita, delle passioni da inseguire, dei sogni da realizzare, etc. etc.

Parole tanto belle, quanto vuote.

Purtroppo non possiamo avere tutti le idee chiare come Elon Musk, che fin dall’età di 10 anni ha avuto il sogno di rendere la razza umana una specie multiplanetaria.

apatia-musk

Per questo motivo, nel corso degli anni ho cercato di fornirti strumenti pratici per tradurre queste parolone fumose in qualcosa di decisamente più concreto.

Ne ho parlato in questi articoli:

Queste strategie possono sicuramente aiutarti a schiarirti le idee. Però non bastano. Ecco perché oggi vorrei aiutarti a fare un passettino in più:

ESCI. DALLA. TUA. TESTA.

Trovare la propria strada non è un processo lineare, e di certo non può essere un processo puramente mentale.

Non puoi mica sederti su una poltrona per 2-3 ore, chiederti che ci fai al mondo e sperare in un’improvvisa illuminazione trascendentale.

Vuoi sconfiggere l’apatia? È il momento di agire!

Se vuoi davvero trovare uno scopo che ti metta il pepe al culo e uscire finalmente dal tuo stato di apatia, devi sporcarti le mani.

Sperimenta ogni giorno qualcosa di nuovo. Leggi un articolo o un libro su un ambito a te totalmente sconosciuto. Cerca di parlare con persone che abbiano avuto un percorso di vita singolare. Inizia a praticare un nuovo hobby. Viaggia. Impara una nuova lingua.

Spesso infatti troviamo la nostra strada non continuando ad immaginare un ipotetico futuro, ma guardandoci alle spalle e mettendo insieme quei puntini (leggi: “esperienze”) che hanno caratterizzato la nostra vita fino a quel momento.

apatia-puntini

Più esperienze significative e variegate sarai in grado di accumulare, più facile sarà per te individuare un percorso che tu senta davvero tuo, un percorso unico che ti doni ogni giorno entusiasmo e voglia di vivere.

E questo bagaglio di nuove esperienze puoi iniziare a costruirtelo oggi stesso, tra pochi minuti, appena finito di leggere questo articolo.

No, non devi partire per un viaggio mistico in India. Queste sono le scuse dei mediocri che continuano a rimandare la propria vita pensando che a contare siano solo le esperienze pre-confezionate che ci vendono in TV o sui social network.

Vuoi iniziare a collezionare esperienze che ti scrollino di dosso l’apatia?

Oggi cerca di parlare con una persona che abbia più di 75 anni e chiedile quali siano i suoi più grandi rimpianti nella vita. Vedrai come ti metterà il pepe al culo questa semplice chiacchierata…

Tecnica numero 2: un’instancabile ricerca dell’eccellenza

“L’eccellenza consiste nel fare cose ordinarie in modo straordinario.”

John W. Gardner.

Non ne ho le prove, ma ho più di un sospetto sul fatto che l’epidemia di apatia che sembra aver colpito le giovani generazioni sia dovuta agli standard di perfezione con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno.

Prova a pensarci…

Oggi se hai vent’anni e non hai fondato almeno una start-up da 1 miliardo di dollari, non hai la Ferrari parcheggiata sull’eliporto del tuo Yacht attraccato in Sardegna e hai meno di 10 milioni di followers su Instagram, beh… non vorrei dirtelo, ma praticamente sei uno sfigato! :-D

apatia-rich-kids

E indovina un po’ cosa succede quando i nostri termini di paragone sono così alti e così distanti?

Ci blocchiamo.

Il nostro cervello inizia ad avere vere e proprie crisi di rigetto: preferisce isolarsi, evitare qualsiasi responsabilità e nascondersi in uno stato di nulla-facenza auto-indotto.

C’è però un modo per non cadere in questa insidiosa trappola.

Se infatti l’ossessione per una vita da copertina perfetta di fatto ci induce alla paralisi, la ricerca dell’eccellenza nelle nostre esperienze quotidiane rappresenta invece uno dei più potenti antidoti contro l’apatia.

Confuso?! Lascia che ti spieghi…

Fare progressi in un determinato ambito della nostra vita è l’ingrediente essenziale per riaccendere la nostra motivazione.

Lo sanno bene, ad esempio, gli appassionati di videogiochi.

Passare al livello successivo, conquistare nuovi poteri, sbloccare schemi segreti, sono tutti meccanismi psicologici che ci tengono incollati allo schermo.

Lo stesso vale nella nostra vita: quando ci dedichiamo incessantemente a migliorare una specifica abilità, il senso di progresso e padronanza che proviamo sono inebrianti.

Se vuoi sbarazzarti dell’apatia devi dunque individuare un’attività che ti appassioni e che non sia né troppo facile, né troppo difficile; ma soprattutto un’attività che ti “costringa” ad allenarti quotidianamente in un’incessante ricerca dell’eccellenza.

strumento

Mi vengono in mente decine di queste attività:

  • Suonare uno strumento musicale.
  • Migliorare le proprie abilità fotografiche.
  • Apprendere un linguaggio di programmazione.
  • Praticare uno sport.
  • Allenare la propria scrittura.

E vuoi sapere qual è la parte più bella? Perfezionare queste abilità potrebbe addirittura aiutarti a scoprire qual è il tuo famoso scopo nella vita!

Attenzione però: il mondo è pieno di dilettanti che si appassionano di questo e di quell’altro, per poi abbandonare il percorso a metà strada quando le cose si fanno difficili.

Non voglio che tu diventi un collezionista di hobbies.

Abbiamo visto che variare le proprie esperienze è importante, ma ad un certo punto devi decidere di superare la soglia della mediocrità e dedicare tutto te stesso alla tua “arte”, percorrendo fino in fondo i 3 stadi dell’eccellenza.

Vediamo ora l’ultimo punto.

Ultima strategia: un profondo senso di controllo

Può sembrare paradossale, ma come abbiamo visto, l’apatia a volte può essere una risposta del nostro cervello a situazioni stressanti.

Anzi, per essere più precisi… a situazioni su cui abbiamo l’impressione di non avere il controllo.

Se infatti ci convinciamo che, nonostante i nostri sforzi, non potremo mai e in nessun modo modificare la nostra realtà, arrenderci è la nostra reazione naturale.

Ecco perché il terzo elemento essenziale per ritrovare entusiasmo e motivazione è il controllo.

controllo

Riappropriarti infatti del tuo senso di controllo, anche se in una piccola sfera della tua vita, ti darà gli strumenti necessari per ritornare in carreggiata.

Nello specifico, se vuoi provare nuovamente questo senso di controllo, devi introdurre nelle tue giornate una qualche attività o abitudine, di cui puoi decidere in massima autonomia questi 4 aspetti:

  1. Quando poterla praticare.
  2. Come poterla praticare.
  3. Con chi poterla praticare.
  4. Cosa fare per praticarla.

Indovina un po’?! Ho in mente esattamente l’attività che ti darà il pieno controllo su questi 4 aspetti e che può letteralmente rivoluzionarti la vita.

I vecchi lettori di EfficaceMente la conoscono molto bene… sto naturalmente parlando dell’ora sacra.

Introdurre un’ora sacra, ovvero 60 minuti della giornata completamente dedicati a te stesso e alla tua crescita personale, può seriamente aiutarti a sbarazzarti dell’apatia.

Avrai infatti la libertà di…

  1. Decidere quando praticare la tua ora sacra (al mattino appena sveglio o alla sera al rientro dal lavoro, a te la scelta).
  2. Scegliere come investire questi 60 minuti al meglio.
  3. Stabilire con chi farla: da solo o con una persona speciale.
  4. Definire esattamente cosa fare durante questa ora sacra: meditare, leggere, fare sport, praticare il tuo famoso hobby di cui abbiamo parlato al secondo punto, etc.

Come ripeto spesso a chi mi segue: non devi credermi sulla parola, ma prova l’ora sacra anche solo per 7 giorni di seguito e ti assicuro che sentirai davvero di aver ripreso il controllo della tua vita.

Combattere l’Apatia, ricapitoliamo…

Se sei arrivato fino alla fine di questo articolo di quasi 2.500 parole, beh, lasciatelo dire: hai dato la tua prima “picconata” all’apatia e hai iniziato a cancellare dal tuo dizionario l’espressione “non ho voglia di fare niente”.

Naturalmente, per ritrovare davvero entusiasmo e motivazione, non basta leggerlo questo articolo: devi metterlo in pratica.

Ecco allora una sintesi di ciò che dovrai fare appena chiuderai questa pagina:

  • Inizia a pensare alla direzione che vuoi dare alla tua vita. Puoi utilizzare gli articoli che ti ho linkato per schiarirti le idee, ma ricorda che per trovare il tuo scopo nella vita, devi sporcarti le mani e uscire dalla famosa zona di comfort.
  • Nel momento in cui inizierai a fare nuove esperienze, metti da parte gli standard perfezionistici con cui ci bombardano ogni giorno, e concentrati piuttosto sulla quotidiana ricerca dell’eccellenza. Perditi ogni giorno in un’attività che ti appassioni, ti stimoli e ti sfidi a dare sempre il tuo meglio.
  • Infine non dimenticare di riprendere il controllo della tua vita. Un ottimo modo per farlo è quello di introdurre l’abitudine dell’ora sacra: 60 minuti della giornata completamente dedicati a te stesso, in cui, ad esempio, praticare l’attività vista nel punto precedente.

Bene, voglio concludere questo articolo con una citazione tratta da uno dei miei film preferiti: Se7en, interpretato da Brad Pitt e Morgan Freeman:

“È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l’apatia come se questa fosse una… una virtù. […] L’apatia è una soluzione, insomma è più facile stordirsi con qualche droga piuttosto che dover affrontare la vita; è più facile rubare quello che si vuole piuttosto che guadagnarselo. È più facile picchiare un figlio che educarlo. Diamine! L’amore costa, costa impegno, lavoro…”

Det. Somerset (Se7en).

Conclusioni

Vorrei salutarti (questa volta per davvero) in perfetto stile Efficacemente lasciandoti qualcosa di pratico da poter usare subito contro l’apatia.

Spesso questo sentimento, proprio come la noia, la tristezza e l’insoddisfazione generale, può nascere dalla mancanza di obiettivi personali stimolanti su cui lavorare.

Avere obiettivi chiari e definiti dunque non solo ci aiuterà a trovare uno scopo nella vita ma, se raggiunti, ci darà anche prova di avere finalmente il controllo sulla nostra vita…

Il problema è che non sempre il processo di definizione dei nostri obiettivi risulta essere semplice ed immediato.

Per aiutarti a trovare la giusta ispirazione, ho creato per te un PDF gratuito con una lista di 58 obiettivi, appartenenti a diverse categorie, sui quali potresti iniziare a lavorare sin da subito!

Dai un’occhiata alla lista e inizia subito a dedicarti a quelli che troverai più in line a con le tue esigenze personali.

Per ottenere la lista dei 58 obiettivi ti basterà compilare il form che trovi nel box di seguito:

Andrea Giuliodori.

Foto di Stokkete

Ultimo aggiornamento del 22 Ottobre 2021

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Gabriela Liz Gomez

Grazie Andrea, mi sono svegliata senza voglia di far niente, oggi già stavo pensando di rimandare lo studio in biblioteca poi mi sono detta vediamo la mail, magari c’è la mail di efficacemente che mi tira su meglio di una tazza di caffè!! Grazie

Andrea Giuliodori

Yeay! ;-)

alfonso mascolo

Un po mi hai spronato..speriamo che domani vada meglio.

TheOmniaplayer

Però… XD

Corrado

Nel APATIA CI sono ancora dentro da quando ho avuto la depressione NEL 2013 e mi sono rotto la schiena in particolare una vertebra e TIBIA E PERONE PIEDE SINISTRO NEL 2015 non ce la faccio uscire anche perché non ho amici a parte uno e prendo MEDICINE che intontiscono…m

Manuela Banella

Salve, sono una donna di 55 anni, energica e piena di vita ” è il mio carattere”!! Ho passato momenti no ma poi mi riprendo…vorrei fare tante cose ma non ho voglia di fare niente!! Ho tempo x leggere, camminare ecc ma non ho voglia…ok ho avuto la depressione ma lo curata e quando mi si ripresenta prendo goccie e pasticche… però non mi sento depressa come un tempo. Mi dispiace passare in l mio tempo a non leggere e a non camminare o scrivere…. aspetto risposta. Grazie

Andrea Giuliodori

Ciao Manuela, inizia col farne una, adesso, appena letto questo commento. Prendi ad esempio un libro e metti un timer a 15 minuti e poi leggi per l’intera durata del timer.

Inizia insomma da piccole azioni e costruisci pian piano la tua determinazione.

Lid sanno

Aug

Gabry

Ciao Andrea ho letto molto attentamente il tuo discorso, ho capito che la vita si ci deve impegnare, pultroppo ho cercato di migliorare di fare ciò che mi piace, però sono sempre finito in baso, e perciò tramite la tua lettera ho capito che si deve andare avanti nella vita, certamente mi verrà difficile rialzarmi presto dopo un periodo criggio, e naturalmente uno si deve riprendere da tali sconfitte che da la vita, ho passato molte sofferenze dal cui la perdita di mio padre ho pensato solo di farmi la mia strada e lavorare, nn avevo nessun altro obiettivo, poi il lavoro mi fa stare bene però col fatto che mi sono abbattuto x la perdita del lavoro, mi sono accasciato e sto male, ora sto cominciando di iniziare a fare un passo alla volta di trovarmi una posizione, però col fatto di iniziare di nuovo, dopo aver fatto molti progressi sento di voler cedere e di arrendermi, e questo mi fa star male vorrei iniziare da dove ho finito, ma pultroppo nn si può tornare indietro nei suoi passi, sono ancora giovane ho una vita davanti però qualche volta mi rilarsa sentire che c’è gente che combatte x le cose che passano e questo mi aiuta ad ricominciare e capire di essere felice x quello che ho fatto no di quello che ho perso, cioè abbattersi e poi rialzarsi, questo significa molto e che avvolte nn ci arrendiamo, e che la vita ci insegna molto sia dalle sofferenze che dalle esperienze che ci dà 😊 e x dirti il vero mi sto già sentendo meglio xk sto esprimendo quello che penso che sia giusto ho sbagliato. Ps e la prima volta ciao

Giuseppe

Una grande Spinta!!!

Andrea Giuliodori

Mi fa piacere Giuseppe ;-)

Pippi

il primo caso, secondo me, non è solo apatia, ma proprio una depressione maggiore

Andrea Giuliodori

Probabile, ma non sono uno specialista e non posso sbilanciarmi.

Quello che ho notato però è che negli ultimi anni vengono usati sempre più spesso nomi di patologie in maniera appropriata: se siamo tristi, subito parliamo di depressione; se siamo nervosi, subito di ansia, e così via.

Questo atteggiamento mi ricorda l’operazione di una casa farmaceutica che per ampliare il mercato, impose ai medici di abbassare le soglie di un esame clinico: così erano tutti malati!

Rossella

Da tempo non riesco a concentrarmi in nulla, qualsiasi cosa mi costa fatica farla, sono sempre nervosa. Prima, mi piaceva creare, realizzavo molte cose, adesso non ne ho la forza. Svolgo le mie attività quotidiane, solo perché ne sono obbligata. Anche concentrarmi su un libro mi costa fatica,io che li ho sempre divorati. Non so come uscirne.

Marco

Quando non hai più voglia di vivere, tutto è depressione…tutto è apatia…. tutto è sofferenza!

Marco

Mitico Andrea !!!????

Andrea Giuliodori

;-)

luca arcuri

Bell’articolo, molto motivante e concreto ?

Andrea Giuliodori

Grazie Luca!

Klaus

Ciao mi chiamo Klaudia ho 30 anni un anno fa accomulavo i problemi altrui facendoli diventare miei, mi sentivo proprio oppressa da tutta una serie di eventi che in cascata mi hanno fatto perdere il controllo della mia vita.. Poi un giorno mi guardo allo specchio e qualcosa è cambiato.. Non vedevo più me stessa, da quel momento la mia vita è cambiata, rivoluzionata avevo toccato il fondo e come un pugile che aveva incassato troppi colpi mi sono rialzata più forte che mai e ho inizato a lavorare su di me 15min al giorno di palestra, di camminata di tempo x me è stata la mia formula magica fissaemi un obiettivo per farmi sentite che io mi voglio bene

Chris

Uhm… questa guida sembra utile, più o meno. Sinceramente è da 2 anni che mi sento dire “sei apatico, devi solo trovare uno scopo” ma in realtà io sono solo annoiato… Intendo, ho perso interesse nella vita solo perché è noiosa… Ho ma io lo provato ad avere degli hobby, degli amici o almeno provare ad impegnarmi nello studio! E cosa ne ho ricavato? Ancora più noia. Tutto quello che mi succede sembra scontato, anche troppo. Ora i miei amici pensano che io lo dica solo perché sono depresso, (“È così strano che da felice ed entusiasta diventi subito serio e triste, sembri un po’ depresso, ti consiglio di vedere una psicologa”) ma io la maggior parte delle volte oltre alla noia non sento niente e mi ritrovo a fingere… Potreste aiutarmi per favore? L’unica soluzione che ho trovato è quella di fare scelte disperate nella vita, perché (È solo la mia opinione) quando non hai più speranze il mondo diventa meno prevedibile… Scusate il disturbo (si forse è un po’ inutile questo commento) ma spero che possa esservi d’aiuto

Andrea Giuliodori

Ciao Chris, credo che seguire un percorso di psicoterapia come ti è stato suggerito sia una buona idea.

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